Corde
La corda è senza dubbio il materiale più importante per qualsiasi lavoro in quota. Essa può essere considerata come una sorta di paracadute ed è l'elemento fondamentale di tutta la catena di assicurazione.
Nella storia del lavoro in quota si ricordano le prime corde interamente in canapa che, seppur analoghe nello scopo, avevano caratteristiche completamente diverse da quelle cosiddette moderne i cui materiali e caratteristiche tecnologiche e costruttive sono peraltro in continua evoluzione.
Le corde in fibra poliammidica (tipo nylon 6, nylon 6,6, perlon,...) hanno una struttura centrale detta anima e una guaina detta camicia o calza. Il componente fondamentale è il monofilamento sintetico. Attorcigliando più monofilamenti vengono ottenuti i cosiddetti stoppini che vengono intrecciati per ottenere la calza. Attorcigliando gli stoppini si ottengono i trefoli che attorcigliati a loro volta formano l'anima della corda. Secondo le norme vigenti l'anima della corda deve costituire almeno il 50% della massa totale.
Le principali caratteristiche che una corda deve possedere (anche per poter soddisfare le norme vigenti e gli standard di sicurezza) sono:
• una resistenza alla rottura per un certo numero di cadute al limite delle caratteristiche per cui la corda stessa è certificata;
• una certa deformabilità dinamica in grado di ridurre la forza d'arresto massima che in caso di caduta si ripercuote sul corpo del caduto sugli ancoraggi;
• una notevole maneggevolezza anche nelle peggiori condizioni ambientali (ghiaccio, neve, acqua,...);
• elevata scorrevolezza nei moschettoni;
• buona annodabilità.
Tipologia delle Corde
Le corde vengono classificate secondo molteplici parametri: tipo, peso, diametro, caratteristiche tecnologiche (ad es.: corde superdry ad asciugamento ultrarapido). Inoltre tutte le corde per i lavori in quota devono rispondere a requisiti minimi dettati dalle norme EN 892 per poter essere omologate e vendute.
In generale si può dire che una corda tipica per lavori in quota ha un peso usualmente compreso nell'intervallo 70-85 g per metro lineare. Sebbene il diametro sia sempre ben evidenziato (anche commercialmente) l'unico tratto caratterizzante a livello normativo è la forza d'arresto massima.
Le corde per uso professionale sono identificate mediante:
• un cartellino descrittivo che deve sempre essere fornito a corredo della corda e indicante tipo, diametro, lunghezza, peso per metro, forza di arresto massima, numero
di cadute massime sopportabili, scorrimento della guaina, allungamento statico e informazioni supplementari relative a vita media del prodotto, condizioni di manutenzione, stoccaggio, pulizia,...
• tramite una fascetta applicata ad entrambe le estremità riportante:
◦ il riferimento EN 892
◦ nome e/o marchio del produttore
◦ marchio CE
◦ Tipo di corda (semplice, mezza, gemellare)
◦ Il marchio UIAA se la corda soddisfa le norme UIAA (opzionale)
N.B. Oggi si possono trovare sul mercato anche corde che, soddisfacendo tutti i diversi requisiti richiesti dalle normative, sono contemporaneamente classificate - per tipologia - sia come corde intere, sia come mezze (sia come gemellari). Nel qual caso, la fascetta riporta tutte le tipologie per le quali la corda è stata omologata.
Corde Professionali
Si dicono statiche quelle corde che non hanno elasticità (o hanno un grado di elasticità molto basso) e che quindi reagiscono in caso di sollecitazione con poco o nessun allungamento. In ambito alpinistico questo tipo di corde trova applicazione solo per la posa di corde fisse permanenti (su alcuni sentieri attrezzati o nelle spedizioni in alta quota), mentre è il tipo di corda utilizzato abitualmente in speleologia per la discesa e la risalita nei pozzi.
Questo tipo di corda non è adatto all'arrampicata, in quanto la mancanza di allungamento elastico fa sì che l'arresto dell'arrampicatore in caso di caduta sia estremamente brusco, aumentando così notevolmente il rischio di lesioni gravi all'arrampicatore nonché il rischio di fuoriuscita o rottura dell'ancoraggio, sul quale viene scaricata l'energia che nelle corde dinamiche è dissipata con l'allungamento. Proprio questa sua caratteristica lo rende invece utile per le corde fisse e per la speleologia.
Normativa e condizioni di test
Nelle prove si cerca di riprodurre le condizioni di caduta di un capocordata simulato da una massa di 80 kg per le corde semplici e gemellari (testate in coppia) e 55 kg per le mezze corde, da un'altezza di 4,7 m simulando un fattore di caduta di 1,74 mediante l'uso di un apparecchio chiamato Dodero.
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Resistenza alla rottura
Utilizzando il Dodero si sottopone la corda a ripetute prove fino alla rottura della medesima. Le corde intere e le mezze corde devono entrambe resistere ad almeno cinque cadute (ma sono testate con pesi differenti), le gemellari a dodici. In base al numero di cadute le corde vengono anche divise in due classi:a resistenza secondo le norme e a resistenza superiore alle norme o multistrappo (9 o più cadute).
Forza massima d'arresto
La forza massima d'arresto misurata non deve superare 12 kN per le corde semplici e gemellari e 8 kN per le mezze corde.
Allungamento statico
Sospendendo 80 kg per 10 minuti ad una corda pre-tesa (per annullare effetti dinamici) mediante un peso di 5 kg la corda non deve allungarsi olrte il 10% per le corde semplici e gemellari (2 capi) e oltre il 12% per le mezze corde (vedere norma EN 892).
Annodabilità
Viene fatto un nodo semplice sulla corda che poi viene trazionata con una forza di 0,1 kN. La corda viene poi scaricata a 0,01 kN e l'apertura (occhiello) del nodo non deve superare 1,1 volte il diametro della corda.
Scorrimento della guaina
2 metri di corda vengono fatti passare attraverso orifizi dove vengono esercitate varie pressioni. Dopo 5 passaggi lo scorrimento della guaina deve essere inferiore al 2%.